Gran Paradiso 2014
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17-21 novembre 2014
Ho visitato il Parco del Gran Paradiso ormai molte volte cercando anche di variare i periodi per vedere come cambia il paesaggio con le stagioni e come si modificano i comportamenti degli animali. Sono venuto già in ottobre e poi agli inizi di novembre. Questa volta ho scelto la seconda decade di novembre soprattutto per essere qua nel periodo di picco della stagione degli amori dei camosci. Devo dire che il paesaggio in questo periodo dà il meglio di se. Il giallo dei larici insieme al bianco della neve rende le montagne bellissime.
Nei giorni precedenti aveva nevicato abbastanza e ai 2500 metri di altezza il manto nevoso aveva superato di poco il metro di altezza. Gli animali sono scesi parecchio in basso e così ho trovato molti stambecchi già sotto il livello dei 2000 metri, nel bosco attraversato dal sentiero che va al rifugio Sella. Visibili anche le femmine con i piccoli che tuttavia non frequentano i pendii erbosi, ma bensì le pareti rocciose a ridosso del sentiero. La cosa non è sfuggita ad un'aquila che una mattina ha volteggiato per circa mezz'ora, sul gruppo di femmine e cuccioli alla ricerca del l'occasione giusta. Anche i camosci sono numerosi e li vedi sempre a guardare verso l'alto per verificare dove si trovi il rivale. Quando la distanza si accorcia, allora cominciano delle corse a perdifiato veramente impressionanti. In pochissimi secondi riescono a superare dislivelli altimetrici notevoli,superando torrenti e canaloni con una leggerezza e potenza che incutono rispetto. Ma i camosci non sono gli unici capace di prestazioni atletiche di tutto rispetto.
Una mattina ho scorto una volpe che ha spiccato da una roccia un balzo di oltre cinque metri. Praticamente un proiettile arancione catapultato giù da una pendio ripidissimo. Inizialmente non sono riuscito a spiegarmi il perché di un comportamento che, almeno a me, appariva anomalo. Poi ho scoperto il perché. Infatti ho scorto in lontananza nel bosco la prima volpe rincorrere una seconda volpe che evidentemente si era avvicinata troppo. Chiaramente gli animali tendono a non frequentare i luoghi in cui c'è molta neve, se non per spostarsi. Vengono preferiti i pendii esposti a sud dove è più agevole trovare pascoli liberi dalla neve. Si tratta anche dei punti più pericolosi in quanto con il veloce innalzamento della temperatura fatto registrare i questi giorni, la neve in alto può diventare instabile e provocare slavine. Chiaramente anche il sottobosco è molto frequentato in quanto gli alberi lo proteggono dalla neve. Facendo una rapida analisi dei pro e dei contro a questo punto posso dire che il miglior periodo per visitare il parco sia proprio la seconda o, meglio, la terza decade di ottobre. In estate ci sono tanti visitatori che percorrono i sentieri e il caldo spinge gli animali, soprattutto gli stambecchi, molto in alto (anche ai 2700 metri). Con la prima neve gli animali scendono di quota e sono facilmente avvistabili e il paesaggio diventa veramente bellissimo. Quando l'inverno si avvicina e la neve aumenta, i camosci e soprattutto gli stambecchi salgono nuovamente di quota per andare a popolare le pareti dove chiaramente è molto difficile avvicinarli. Ad ottobre il bosco è bellissimo con i suoi larici dorati. C'è piena libertà di movimento e gli animali sono comunque avvicinabili a quote non troppo alte. Purtroppo mancano le marmotte, già da una mese in letargo.
Di seguito qualche foto scattata durante questi giorni
Stambecchi alle prime luci dell'alba |
Due camosci sotto la prima nevicata dell'inverno |
Stambecco che cerca di scorgere gli intrusi |
Stambecco si affaccia sulla Valnontey
Aquila reale a caccia di piccoli di stambecco
Distesa di larici in Valnontey |
Via Lattea ripresa da Valnontey |
Stambecchi
Femmina di stambecco con piccolo
Stambecco che osserva l'aquila reale (clicca sulla foto per versione a più alta risoluzione)
Bosco di larici misto ad abeti
Prove di combattimento fra maschi
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